Benefici dell’acqua

Benefici dell'acqua: perché bere acqua fa bene

L’acqua è essenziale per la vita ed è una parte fondamentale del vivere sano. Il corpo di un adulto è composto mediamente per il 60% di acqua, e anche una disidratazione moderata pari al 2% del peso corporeo può avere un impatto negativo sulle funzioni cognitive e sulle prestazioni fisiche.

Incentivare uno stile di vita basato su una corretta idratazione è importante, poiché ciò che beviamo è importante qu anto ciò che mangiamo. Per questo è fondamentale rendere la corretta idratazione alla portata di tutti, specialmente dei più piccoli; in questo modo già in tenera età essi potranno adottare così uno stile di vita.

I 10 benefici dell'acqua

Liquidi dispersi dopo l’attività fisica.

Contribuisce a rendere la pelle più luminosa: l’idratazione per la pelle del viso e del corpo arriva dall’esterno grazie a creme e fluidi, ma anche dall’interno. Bere acqua aiuta a rigenerare le cellule, prevenire la formazione delle rughe d’espressione ed eliminare le tossine e i batteri accumulati.

Previene il mal di testa: la disidratazione rappresenta una delle cause più comuni del mal di testa, soprattutto quando l’organismo è affaticato. Perciò bere la giusta quantità di acqua aiuta a prevenire l’emicrania.

Può rendere più felici: l’idratazione favorisce il flusso di sostanze nutritive e di ormoni nel nostro organismo. Questo rende possibile un miglior rilascio di endorfine, quelle sostanze legate alla felicità.

Quanta acqua bere al giorno

In generale, gli esperti raccomandano di bere dai 6 agli 8 bicchieri di acqua al giorno, pari in media a 2 litri. Ci possono comunque essere alcune differenze in base all’età, al luogo in cui si vive, alla condizione fisica, allo stato di salute, alla stagionalità e all’abitudine di svolgere attività sportiva in maniera costante.

Quando idratarsi durante il giorno

Il consumo medio di acqua al giorno può essere ottenuto seguendo la seguente tabella di marcia:

Bere acqua al mattino, appena svegli: è consigliato bere un bicchiere di acqua a colazione. Ciò contribuisce a diluire gli acidi che formano eventuali aggregazioni di sali minerali nei reni.

Bere acqua prima dei pasti o dopo: per una corretta idratazione quotidiana, sono suggeriti due bicchieri di acqua a pranzo, due bicchieri di acqua a cena e mezzo litro di acqua lontano dai pasti.

Bere acqua prima di dormire e andare a letto: bere un bicchiere d’acqua prima di andare a dormire aiuta l’umore e può influire positivamente sul proprio ciclo sonno-veglia.

L’acqua bollita fa male

L’acqua bollita fa male, perché la si continua a usare per cucinare?

L’acqua bollita fa male o, per lo meno fa peggio di quella normale. Tante persone scelgono di bere l’acqua in bottiglia perché non si fidano di quella del rubinetto o perché spesso ha un odore e un sapore sgradevole. Molti italiani scelgono ogni giorno di non bere l’acqua del rubinetto. Paradossalmente continuano a usarla per preparare le pappe dei bambini, cucinare le verdure e preparare the e caffè.

L’illusione è che bollendo l’acqua, si eliminino tutti i rischi per la salute, ma non è così.

Far bollire l’acqua è controproducente in quanto i nitrati e la maggior parte degli inquinanti (arsenico, cromo, bario, cadmio, trilometani, cianuri, metalli pesanti, ecc) si concentrano nell’acqua.

A differenza dell’acqua, gli agenti inquinanti non evaporano. Più il volume dell’acqua scende, più aumentano in proporzione le dosi di inquinanti. Ma c’è di più: i cibi cotti nell’acqua inquinata assorbono gli inquinanti che essa contiene.

Una prova di ciò? L’acqua distillata. L’acqua distillata è l’unica acqua che non contiene alcuna sostanza chimica. Come si ottiene? Raffreddando il vapore prodotto dalla bollitura. In altre parole, con la bollitura, tutto il “buono” dell’acqua evapora, mentre tutte le sostanze chimiche che conteneva, rimangono all’interno dell’acqua che non è evaporata.

Come raccomanda l’Associazione Italiana per la Ricerca contro il Cancro, per cucinare, fare il caffè, il the, e soprattutto preparare le pappe per i bambini, bisognerebbe evitare di bollire acqua non pura. Usare sempre un’acqua sicura e depurata come quella osmosizzata, microfiltrata o ultrafiltrata.

Inquinamento del mare da plastica

Il 30% del pesce che mangiamo contiene microplastica

Tra qualche anno nel mare ci saranno più bottiglie che pesci. Il dato preoccupante è che la maggior parte della plastica che finisce in mare non si vede. La plastica viene ingerita dai pesci e arriva fino ai nostri piatti. Una parte delle 8 tonnellate di plastica che finiscono nel mare, si riversa sulle spiagge o nelle 5 isole di rifiuti in giro per il mondo. Contenitori, sacchetti, bottiglie, giochi, elettrodomestici, stoviglie e piatti ci stanno soffocando.

La parte più consistente, invece, non si vede: si tratta di micro frammenti di plastica che si staccano dai detriti per effetto del sole e che vengono ingeriti dai pesci. Ciò significa che ogni volta che mangiamo tonno, pesce spada, sgombro, spigola, granchi, cozze, ecc, siamo a rischio contatto con questi agenti dannosi.

Tra le acque più inquinate d’Europa ci sono quelle del Mediterraneo. Una ricerca dell’Università delle Marche ne hanno trovato tracce in almeno il 30% del pescato dell’Adriatico. Si può capire il rischio che contiene per l’uomo il pesce che arriva nei nostri piatti.

Non si sa ancora quali siano i rischi inquinamento mare da plastica per l’uomo. Dalle prime ricerche sembra possano interferire con lo sviluppo del feto, siano tossiche per il sistema immunitario, siano cancerogene e comunque dannose per il nostro organismo.

Il problema è sempre l’inquinamento: secondo l’ultimo rapporto della Beverage Marketing Corporation, l’Italia è il primo Paese europeo per consumo pro capite di acqua in bottiglia. La maggior parte della plastica utilizzata riguarda scatole e involucri (packaging) e imballaggi di cibi, bevande e vestiti.

Arginare il problema è possibile in due modi: diminuendo il consumo e la produzione di plastica, e ottimizzandone lo smaltimento. Un triplo lavoro condotto da cittadini, aziende e istituzioni. Alcuni Paesi sono sulla strada giusta. L’Italia può migliorare. Noi, di certo, possiamo impegnarci a differenziare e a non abbandonare la plastica lungo i corsi d’acqua.

Imbottigliamento acqua

L’acqua può rimanere imbottigliata fino a tre anni

Ogni bottiglia d’acqua riporta in etichetta o sulla plastica una data di scadenza. Questa data di scadenza, contrariamente a ciò che si può pensare, non si riferisce al contenuto, bensì al contenitore.

A “scadere” è la bottiglia di plastica che, essendo soggetta a un processo di degradazione, con il tempo non garantisce più le caratteristiche organolettiche originarie dell’acqua.

La legge stabilisce per l’Imbottigliamento acqua un Termine Minimo di Conservazione. Si tratta del tempo in cui l’acqua può state nella bottiglia, senza che il processo di degradazione ne comprometta le caratteristiche. Questo periodo va da un minimo di 1 a un massimo di 3 anni. Ciò significa che l’acqua può rimanere in una bottiglia di plastica per 3 anni consecutivi. Quindi, l’imbottigliamento dell’acqua che beviamo può essere avvenuto fino a 3 anni prima del momento in cui la consumiamo.

Al consumatore finale non è dato di sapere la data dell’imbottigliamento acqua. Per legge non è obbligatorio riportarla. Inoltre il tempo massimo di conservazione dell’acqua in bottiglia, viene stabilito dal produttore, in base al tipo di contenitore e noi, sappiamo solamente che questo periodo può andare da 1 a 3 anni.

Risalire alla data di imbottigliamento dell’acqua non è però così difficile. Potendo rimanere confezionata per un massimo di 3 anni, l’acqua potrebbe essere stata imbottigliata fino a 3 anni prima della data di scadenza riportata sull’etichetta o sulla plastica della nostra bottiglia d’acqua.

Un esempio: se la data di scadenza indicata sulla bottiglia è il 18 settembre 2018, molto probabilmente l’imbottigliamento sarà avvenuto il 18 settembre 2015.

Riflessione: un’acqua che sta chiusa per tre anni in una bottiglia, stoccata e trasportata su due ruote, soggetta agli sbalzi climatici dell’ambiente e dei distributori che la rivendono, siamo sicuri rimanga salubre come appena imbottigliata?